Mai come in questo periodo caratterizzato dal Covid19 ci ha sollecitato al suo allenamento.

Deriva dal latino “resilire”, rimbalzare, e da re-salio, che in antichità connotava il gesto di risalire sulla barca rovesciata dalla forza delle acque.

In Fisica la ”resilienza” si riferiva alla capacità di un materiale di riacquistare la forma iniziale a dopo un impatto, senza deformarsi. La Psicologia e il Coaching hanno mutuato questa attitudine in riferimento alla capacità umana di fronteggiare gli eventi negativi, rialzarsi e riorganizzarsi la vita.

Da adolescente ho conosciuto gli orrori della guerra nel mio Paese, l’Iran, e ho scoperto la straordinaria capacità dell’essere umano di essere forte come una quercia e flessibile come una canna di bambù. Anni densi di insegnamenti, dove ho imparato che puoi trasformare una difficoltà in un vissuto positivo se resti in contatto con:

la tua emotività: in ogni difficoltà è insita un’opportunità, ma non la vedi subito! Devi entrare in contatto con la tua parte più intima, più fragile e spiegare la situazione, aprirla, toglierle cioè le pieghe guardandola con coraggio e attenzione per scovare la soluzione. Qui ritrovi la forza per addrizzare la “barca rovesciata”!
la tua identità: chi sei tu oggi? Ricorda quanti processi generativi hai già attivato per superare le sfide e migliorare. Tu non sei la tua difficoltà, tu sei tutto ciò che hai imparato dalle tue esperienze!

Resta in contatto con te stesso e allena la Resilienza per fluttuare tra le tue esperienze!

 

“Fluctuat nec mergitur” (la barca oscilla tra le onde ma non affonda!)