Quando tocchi il fondo più buio, vorresti che accadesse un miracolo… Ma quando sei schiacciato nell’angolo puoi creare tu un Miracolo per te stesso/a! E’ proprio in quel momento che hai l’opportunità di crescere.

L’anno scorso ad un mio workshop chiesi ai partecipanti di raccontare un evento che aveva segnato in qualche modo la loro vita e da cui ritenevano di essere pienamente usciti grazie alle proprie forze.

Amin, il più giovane degli intervenuti, era un ragazzo molto empatico e socievole. Mi aveva colpito per la qualità delle sue domande, per la vivacità e la capacità interattiva. Lui ci raccontò una storia molto triste e appassionante, che fece calare un totale silenzio e tenne altissima l’attenzione. Era un ragazzo palestinese, studiava medicina all’Università di L’Aquila dove si era trasferito insieme a suo fratello con mille difficoltà spinto dalla sua ambizione di diventare medico e sostenuto dalla famiglia che desiderava la sua realizzazione.

La loro famiglia aveva venduto ogni bene per permettere ai figli di studiare e il suo sogno era di affermarsi un giorno in Italia e poterla aiutare. La notte del 6 aprile 2009 il terremoto portò via ad Amin suo fratello, la loro casa e tutti i loro sogni. Amin si salvò solo perché, dovendo affrontare un esame qualche giorno dopo, era andato a studiare da un amico appena fuori città.

Questo evento lo fece immediatamente precipitare nello sconforto e nella profonda disperazione; visse per mesi nelle tendopoli completamente solo, senza sostegno economico e morale di alcun genere e senza alcuna prospettiva rassicurante per il suo futuro in Italia. Una situazione davvero “soffocante” come da lui stesso descritta.

Quando gli chiesi che cosa fosse stato determinante nel riuscire a superare quel momento così drammatico, mi rispose sorridendo: “Ogni ostacolo può essere un miracolo”. Era una frase, mi spiegò, che gli ripeteva spesso sua nonna quando era piccolo durante la guerra, ed era stato l’insegnamento più prezioso che portava con se.

Il senso di questa affermazione secondo lui era che durante i periodi di grande instabilità e incertezza o quando veniamo coinvolti in eventi catastrofici, nello stesso istante in cui ne veniamo colpiti ci immettiamo su una strada nuova, una via di non ritorno.

Da quel preciso momento non saremo più gli stessi e mai torneremo ad esserlo. Da quel preciso momento si apre davanti a noi una grande opportunità: allenare e sviluppare la nostra resilienza. O li affrontiamo cercando di risalire la china o ci rassegnamo abbrutendoci, o ci fortifichiamo diventando migliori o involviamo arrestando il nostro percorso evolutivo.

In quell’istante possiamo iniziare a mettere in atto un processo miracoloso, mediante l’utilizzo di forze che non avremmo mai immaginato di avere e che inaspettatamente ci vengono in soccorso dandoci la giusta direzione per raggiungere finalmente la luce.

Amin questo lo sapeva molto bene, grazie alle sue esperienze l’aveva sperimentato sulla sua pelle e aveva scelto di  educare il suo cervello a diventare uno “scopritore di soluzioni”.
Oggi Amin è un giovane avviato alla professione di medico, vive la sua passione di aiutare gli altri e sta percorrendo i passi verso il suo obiettivo di ricongiungimento con la sua famiglia.

Ecco un esempio di resilienza che nasce da una decisione consapevole, responsabile, lucida di voler acquisire le abilità necessarie a risalire dal pozzo nero e di pretendere che le cose comincino ad andare bene, a tutti i costi. Un senso di responsabilità nei confronti della nostra stessa vita che, in quanto dono ricevuto, abbiamo il dovere di vivere nel migliore dei modi, realizzando noi stessi, e a qualunque prezzo!

Iniziamo a farci domande di qualità, a dirigere il cervello verso soluzioni tramite domande intelligenti, potenzianti ed efficaci che ci portino fuori dal ginepraio. Iniziamo ad affidarci alla nostra personale resilienza! Come? Ad esempio invece di chiederci continuamente “Perché proprio a me?” cambiamo l’approccio, chiediamoci “Cosa posso fare io per…”?

Come si dice in azienda “O fai parte del problema o fai parte della soluzione”, essere con i piedi dentro il problema non ci fa vedere la soluzione. Con la determinazione possiamo risvegliare la nostra parte resiliente, quel detective sempre all’erta che fiuta e identifica le possibili soluzioni adeguate a noi, che decidono il nostro successo o fallimento e sono disponibili e accessibili in funzione del grado di consapevolezza che abbiamo.

E sai quale è il primo passo? Crederci! Amin ci ha creduto fino in fondo. Ha dato al suo cervello delle direttive puntuali che non lasciavano spazio ad altre possibilità.
Se noi in primis non crediamo di riuscire nella risalita, la nostra mente prenderà in considerazione anche questa opzione e vacillerà creandoci mille ostacoli. La convinzione di riuscire crea un circolo virtuoso: automaticamente si abbatte la barriera mentale e si crea una nuova opportunità nella quale l’impegno diventa il protagonista, quella forza impetuosa che spazza via tutto e trascina verso l’obiettivo.

Alla base di tutto questo ricorda sempre il principio per cui gli eventi dipendono da noi, da niente e nessun altro al di fuori di noi. Le persone resilienti sanno di essere i timonieri della propria vita, sanno che tutto parte da loro, dalle capacità, risorse personali e dal modo in cui le utilizzano. E se arriva un’onda che ribalta la barca, non mandano maledizioni all’onda ma si concentrano su come riaddrizzarla!

E’ utopistico pensare di poter controllare il 100% della nostra vita, ma cosa succederebbe se cominciassi ad avere un approccio diverso a partire da oggi? Se ti concentri anche sulle piccole cose, sulle abitudini, sui comportamenti, sulle singole azioni che dipendono da te, pensi di poterne avere il controllo per ottenere i risultati che desideri?

Se monitori costantemente anche i piccoli progressi, li puoi consolidare giorno per giorno e questo ti darà grande forza ed equilibrio. Inizia a governare le tue risposte alle pressioni esterne, mantenendo il controllo sugli eventi, vedrai che vantaggi avrai! Creerai intorno a te un ambiente positivo, costruttivo e salubre che ti sosterrà nei momenti di difficoltà e di cui tutti vorranno far parte.

Quindi da oggi allenati a fare in modo che ogni ostacolo diventi un miracolo!